“Denominazione d’origine: il nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare – originario di tale regione, di tale luogo determinato o di tale paese e – la cui qualità o le cui caratteristiche siano dovute essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico comprensivo dei fattori naturali ed umani e la cui produzione, trasformazione ed elaborazione avvengano nell’area geografica delimitata;”
Il sistema europeo delle “denominazioni d’origine protette” DOP, e delle “indicazioni geografiche protette” IGP, dei prodotti agricoli e alimentari, è nato nel 1992, intervenendo per coordinare ed integrare norme di tutela già esistenti in alcuni Paesi dell’Unione Europea.
La denominazione di origine protetta (D.O.P.), è quindi un marchio di tutela giuridica della denominazione che viene attribuito dall’Unione europea agli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono stati prodotti.
L’Italia conta ben 45 formaggi ( più 2 ricotte )con Denominazione di Origine Protetta di cui 6 sono prodotti esclusivamente in Piemonte. Questi sono: la Toma Piemontese, la Robiola di Roccaverano, il Raschera, il Murazzano, il Castelmagno, il Bra ( Tenero e Duro).
Tutte le fasi di lavorazione di questi prodotti devono attenersi a un rigido disciplinare di produzione registrato presso gli organismi competenti dell’Ue. Si tratta di una serie di norme che regolamentano: l’alimentazione degli animali che forniscono il latte, gli specifici standard di produzione e stagionatura, la selezione delle forme e l’apposizione dei marchi su di esse (la cosiddetta “marchiatura”). Questo per garantirne sempre qualità e tipicità.